Spotify

2 02 2011

Il download, peer to peer, p2p o filesharing che dir si voglia è da alcuni anni materia di grosso dibattito in tutta Europa. La Svezia ovviamente non è da meno, ma nel 2006 ha elaborato una valida soluzione per quel che riguarda il piano musicale. Questa soluzione si chiama Spotify.

Spotify è un software di musica digitale in streaming, che vanta l’accesso ad oltre 10.000.000 di tracce musicali. Come? Semplicemente ci si registra sul sito spotify.com, si installa Spotify, si fa una ricerca del brano o dell’artista e si inizia ad ascoltare.

La parte interessante è che tutto ciò è perfettamente legale! Il costo di tutto ciò si traduce semplicemente in interruzioni pubblicitarie, di un paio di minuti al massimo, che vengono trasmesse ogni tot tracce e il limite di 20h di ascolto al mese (che, per la cronaca, non fa riferimento al mese solare, infatti ogni settimana si recuperano 5h). Nel caso in cui non si voglia la pubblicità o il limite, basta fare l’upgrade alle versioni a pagamento Unlimited e Premium (rispettivamente da 49 e 99SEK al mese). Con la versione Premium si ottiene anche la possibilità di installare Spotify su Iphone, Ipod Touch e smartphone vari, oltre alla possibilità di ascoltare le tracce offline. Esiste anche una versione Free, ottenibile solo grazie un invito da un utente con versione a pagamento, che contiene le pubblicità ma non il limite delle 20 ore.

Tra le varie funzioni offerte da spotify c’è la creazione di playlist, la condivisione, l’integrazione con vari social network e la possibilità di accedere alla propria libreria da dovunque. In più devo dire che il catalogo della tracce è davvero ampio, anche quando si parla di artisti poco commerciali! Altro punto a favore di Spotify è sicuramente quella di essere multipiattaforma (per Linux al momento gira tranquillamente su Wine, o ancora meglio su PlayOnLinux, ma è comunque in corso d’opera la versione vera e propria).

Che dire? Una risposta intelligente alla questione della pirateria, che viene incontro sia a chi usufruisce che a chi produce musica. In sintesi un ottimo compresso, a mio parere molto più efficace delle varie minacce di multe, che non tengono conto del costo spropositato dei cd (vedi in Italy).

L’unica pecca è che Spotify è, ad oggi, disponibile purtroppo per solo 7 paesi (Svezia, Norvegia, Olanda, Spagna, Regno Unito, Francia e Finlandia)


Parola del giorno: musik = musica